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Come pagare meno tasse

Spesso la domanda che ci viene posta è: come pagare meno #tasse? La nostra risposta è che le #tasse vanno pagate; tuttavia quando ci viene posta questa domanda, cerchiamo, insieme al cliente di capire il perchè sente questa esigenza.
#Piccoli #professionisti e #ditte (già con attività avviata): spesso ci sono situazioni in cui il contribuente non è stato correttamente inquadrato fiscalmente per cui potrebbe star pagando in effetti più di quanto l’applicazione di corrette norme fiscali non lo obbligherebbero. In questo scenario, valutiamo se esistono i presupposti per un cambio di regime che potrebbe far risparmiare dal 8% fino al 13%.
#Persone con attività da iniziare: la prima valuzione che facciamo è se sia necessario aprire o meno una partita IVA; spesso le persone si presentano che vogliono aprire una partita iva ma altrettanto spesso non sono a conoscenza che alcune tipologie di attività nonchè il loro modo di esercirtarle può comportare un tipo di lavoro per il quale non è necessario aprire una posizione IVA; per questo cerchiamo sempre di valutare la necessità o l’obbligatorierà di aprire una posizione IVA. Il secondo step è l’analisi per l’applicazione del corretto regime contabile sulla base dei dati che ci fornisce il cliente; anche in questo caso, una corretta scelta del regime potrebbe far #risparmiare dal 8% al 23%.
#Società: questo è il caso più difficile da analizzare in quanto il regime fiscale è fisso, anche se in alcuni casi è stato possibile minimizzare l’impatto fiscale optando per il regime di trasparenza fiscale ad es. e consentendo un #risparmio di circa 4%. Di solito però il nostro approccio in questi casi è quello di ottimizzare i processi organizzativi fornendo sessioni di analisi e consulenza sull’effincientamento della gestione del tempo; in questo modo riusciamo a far aumentare la produttività dei dipendenti e della stessa società.
#Enti no profit: anche per le #associazioni che svolgono attività commerciali è possibile prevedere un determinato regime fiscale agevolativo che comporta un sostanzioso abbattimento non solo del carico fiscale ma anche di quello organizzativo/gestionale.

In conclusione, in nostro #studio analizza in primo approccio la situazione e di seguito propone soluzioni che possono #diminuire il carico fiscale (#tasse) nel rispetto della normativa.

Regime forfettario 2016

Regime forfettario 2016La Legge di Stabilità 2016 ha cambiato e dato una nuova veste al regime forfettario che era stato introdotto nel 2015; gli aspetti principali di questo regime sono:

  • Aliquota sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività)
  • La soglia dei ricavi annui è stata incrementata a 30.000€ per i professionisti e di 10.000€ per le altre categorie
  • I soggetti ammessi sono le persone fisiche sia nella veste di ditte individuali che di professionisti
  • la durata del regime è illimitata nel tempo purchè vengano rispettati i criteri di soglia
  • Costi vengono determinati in modo forfettario sulla base di % stabilite in funzione dei codici attività (ateco)
  • Aliquote INPS stabilite in funzione del tipo di attività con possibilità di ridurre i contributi minimali.
  • Possibilità di avere collaboratori e dipendenti per un massimo di 5.000€ lordi annuo
  • La soglia degli acquisti di beni strumentali è di 20.000€ annuo
  • Possibilità di svolgere in concomitanza un lavoro dipendente purchè il reddito di questi non sia superiore a 30.000€ lordi annuo

Il regime forfettario 2016 consente di ottenere i seguenti vantaggi:

  • Unica aliquota fiscale del 15% sostitutiva di Irpef, Addizionali e Irap (ridotta al 5% per coloro che iniziano una nuova attività)
  • Non assoggettamento a IVA, Studi di Settore e Ritenuta d’Acconto
  • Nessun obbligo di tenere i registri IVA
  • Possibilità di richiedere l’abbattimento del 35% dei contributi minimali INPS per coloro che optano questo regime (solo per gli iscritti alla gestione artigiani e commercianti)

Lo studio resta a disposizione per chiarimenti o richieste (Clicca QUI per contattarci)

POS e professionisti – regolamentazione

POSE’ arrivato al capolinea la regolamentazione dell’utilizzo del POS per i professionisti; infatti è stato pubblicato con la GU Serie Generale n.21 del 27-1-2014 il decreto del 24 gennaio 2014 riguardante le definizioni e gli ambiti di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito. Il decreto si compone di 3 articoli, ma l’aspetto che secondo noi è rilevante è che la disposizione obbligherebbe ad accettare i pagamenti solo se dovuti da consumatori o utenti definiti come le persone fisiche che agiscono per finalità estranee all’attività imprenditoriale, commerciale, artigiana o professionale; per cui per le sole le prestazioni rese a consumatori finali (ovvero senza partita IVA) vigerebbe l’obbligo di accettare un’eventuale richiesta di pagamento delle proprie prestazioni con carta di debito.

Di seguito l’analisi del decreto.
Definizione di carta di debito: strumento di pagamento che consente al titolare di effettuare transazioni presso un esercente abilitato all’accettazione della medesima carta, emessa da un istituto di credito, previo deposito di fondi in via anticipata da parte dell’utilizzatore, che non finanzia l’acquisto ma consente l’addebito in tempo reale; per cui le carte di credito al momento sarebbero escluse.

Definizione di esercente: il beneficiario, impresa o professionista, di un pagamento abilitato all’accettazione di carte di pagamento anche attraverso canali telematici.

Definizione di terminale evoluto di accettazione multipla: terminale POS con tecnologia di accettazione multipla ovvero che consente l’accettazione di strumenti di pagamento tramite diverse tecnologie, in aggiunta a quella “a banda magnetica” o a “microchip”.

Ambito di applicazione (art.2): l’obbligo scatta per pagamenti superiori a 30 euro per l’acquisto di prodotti o servizi. In via transitoria e fino al 30 giugno 2014 l’obbligo sarà in vigore per i professionisti ed imprese che hanno avuto nell’anno 2013 un fatturato superiore a 200.000 euro.

Si ringrazia l’avv.to Tommasiello per la notizia.